Amarcord Paola Marinoni

Paola con Mago Zurlì

Con Cino appena prima dell'esibizione.

Ho letto su Facebook della vostra iniziativa in ricordo di Cino Tortorella a un anno della sua scomparsa. Sono veramente contenta di poter dare anch’io il mio piccolo contributo.Non ho cantato allo Zecchino d’Oro (quanto mi sarebbe piaciuto!) ma conosco ancora tutte le canzoni a memoria dal 1967 fino alla fine degli anni settanta: era un appuntamento imperdibile della mia infanzia. Mi chiamo Paola Marinoni, abito a Pizzighettone (CR), ho 53 anni e sono una prof.di francese alla scuola media. Ho avuto la fortuna di incontrare Mago Zurlì nel gennaio del 1972 al teatro Filodrammatici di Cremona. Avevo quasi sette anni e frequentavo la prima elementare. Mi ero iscritta a una rassegna canora itinerante per l’Italia dal titolo PIERINO’72, sponsorizzata da Ricordi, Rizzoli, Sebino. Quando la “carovana” fece tappa a Cremona, fui selezionata per cantare allo spettacolo finale presentato da Mago Zurlì. Ancora oggi mi è difficile esprimere con le parole la gioia di questo incontro, ma lo vedrete dai miei occhi (nelle foto) che brillano e si perdono nell’infinito.

Non potrò mai dimenticare questa giornata e le parole affettuose che Mago Zurlì mi ha rivolto prima di cantare, facendomi una vera e propria intervista. Ricordo che mi chiese come si scrive la parola ACQUA e io, da scolaretta molto diligente e puntuale, gli risposi correttamente. Mago Zurlì ne rimase piacevolmente sorpreso e mi rispose: “Complimenti! Sei più brava di Ricchetto che ha fatto tre volte la prima elementare e non sa ancora scrivere ACQUA!”.

Quando tornai a scuola e mostrai le foto con il Mago, divenni la compagna più ambita della classe! Ho continuato a cantare, ho studiato musica e canto, ho imparato a suonare il pianoforte e tuttora canto nella Cappella Musicale della Cattedrale di Cremona. Di Cino Tortorella, che ho incontrato da bambina, ricordo l’attenzione e la premura con cui si è “abbassato” per potermi parlare e la sua mano paterna sulla spalla che mi incoraggiava e sosteneva prima dell’esecuzione canora. A distanza di tanti anni gli sono ancora grata per la magia di quel pomeriggio.

 

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