Amarcord Ivana Crocetti

IVANA CROCETTI

Mi manca il mago Zurlì perché un tempo esisteva la tv dei ragazzi.  Iniziava alle 17,30, primo programma della giornata. Fino a quell’ora, il ronzio del monoscopio.  Erano gli anni ’60 del Novecento. Nell’immaginario dei  bambini cresciuti con la televisione in casa, c’era proprio Cino Tortorella, il mago con il mantello di raso, la calzamaglia azzurra (anche se i televisori erano in bianco e nero), i lustrini in testa … il mago che riusciva a parlare con quello strano topastro simpaticissimo di Topo Gigio,  che aveva la vocetta di Peppino Mazzullo. Mi manca il mago Zurlì per la dolcezza con cui ha stretto la mano alla mitica Cristina D’Avena, e alle molte altre giovani promesse del mondo canoro italiano.  Per me il Mago Zurlì è stata  un’invenzione, con l’accoppiata con Topo Gigio, che conquistava grandi e piccini, faceva cantare il Valzer del moscerino o Il caimano Coriolano.  Mi manca il mago Zurlì anche per questo …

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